Il Castagno

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È un albero longevo, alto in media dai 15 ai 20 metri, capace però di raggiungere notevoli dimensioni anche di 30-35 m e 6-8 m di circonferenza. Il fusto eretto e robusto, per lo più tozzo, si ramifica presto a costituire una cima vigorosa, ampia ed espansa, la cui impalcatura consta di pochi rami potenti, sinuosi, eretto-espansi, talvolta quasi orizzontali. Il fusto ed i rami presentano, nei primi anni, una corteccia liscia, brillante, di colore bruno-rossastro, che col tempo diviene grigio olivaceo, munita di lenticelle trasversali allungate.

Dopo i 10-15 anni la corteccia si presenta di color grigio-bruno con profonde screpolature in senso longitudinale. I germogli sono a sezione rotonda o, quando molto vigorosi, angolosa e le gemme sono ovate, lisce di color verdastro sfumato di rosso. Le foglie sono caduche e disposte alternamente, la forma è ellittico-lanceolata, sono dentate ai bordi, con apice acuminato e base leggermente cuneata, misurano da 8 a 20 cm in lunghezza e da 3 a 6 cm in larghezza. La loro consistenza è piuttosto tenace, quasi coriacea. Il ciclo vegetativo dura dai 140 ai 185 giorni, in funzione delle caratteristiche pedoclimatiche del sito. Il castagno, ha infiorescenze (amenti) formati da fiori unisessuali, monoici e poligami, portati sulla vegetazione dell’anno che, quindi, si evolvono solo a foliazione completa; i fiori staminiferi o maschili sono portati in infiorescenze lunghe da 10 a 20 cm; i fiori pistilliferi o femminili, meno numerosi, solitari o aggregati in numero di 2-3 fino a 7, sono localizzati alla base delle infiorescenze staminifere e sono protetti da un involucro verde, squamoso, destinato a costituire la cupola, comunemente detta riccio, dapprima verde, quindi giallo-marrone a maturità. Le condizioni climatiche primaverili possono anticipare o posticipare la fioritura che si verifica, in genere, fra inizio giugno e metà luglio in funzione della latitudine e, come detto, delle condizioni stagionali. L’antesi dura circa 20-30 giorni e le infiorescenze maschili fioriscono prima. CastagneIl frutto, commestibile, noto come castagna è incluso in un riccio spinoso, botanicamente è un achenio. I frutti laterali sono emisferici mentre quello centrale è appiattito; ciò è dovuto oltre a cause genetiche anche alla posizione all'interno del riccio. Spesso sono presenti castagne "vuote" a causa di cattiva impollinazione. È consumato da tempi antichissimi. Utilizzato per la preparazione di ottime marmellate. Dalle castagne essiccate si possono ottenere farine utilizzate in svariati impasti tra cui dolci tipici come il castagnaccio o i necci. È anche utilizzata nell'alimentazione degli animali da allevamento. Nell'industria dolciaria, la particolare varietà detta "marroni" è utilizzata per la produzione dei marron glacé.

Distribuzione e habitat

È una pianta un tempo molto coltivata, oggi prevalentemente di interesse forestale, ha ancora importanza economica nell'Europa Mediterranea, data la sua ampia coltivazione non si hanno notizie precise sul suo luogo di origine. castagna Il castagno è presente nelle regioni montuose temperate ed è coltivato fra i 300 e i 1000-1200 m s.l.m, a seconda della latitudine della zona di impianto. Sebbene sia una pianta amante del sole pieno, vegeta meglio in posizioni esposte a nord nord-est poiché meno soggette a periodi siccitosi estivi e con minori escursioni termiche. In rapporto alle piogge, vive di norma in zone con una media annua di precipitazioni compresa fra i 600 ed i 1600 mm con almeno 30 mm di piogge nei mesi estivi, con meno precipitazioni la produzione può essere fortemente ridotta. Il castagno si adatta a temperature medie annue comprese fra +8°C e +15°C ed esige una temperatura superiore a +10°C per almeno sei mesi. Resiste, comunque, bene alle basse temperature invernali (anche –20-25°C). Per quanto riguarda le caratteristiche del terreno il pH non dovrebbe essere superiore a 6.5, non sopporta la presenza di calcare attivo e il terreno poco drenato.